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Nome Scientifico |
Dryocopus martius |
Classe |
Uccelli |
Ordine |
Piciformi |
Famiglia |
Picidi |
Dimensioni |
Lunghezza: 45-47 cm; apertura alare: 64-68 cm; peso: 300-450 gr. |
IDENTIFICAZIONE E COMPORTAMENTO
La più grande tra le diverse specie di picchi che vivono nei nostri boschi, con un’apertura alare di quasi 70 cm. E’ inconfondibile, oltre che per le dimensioni e il colore nero simili a quelli di un corvo, anche per la vistosa macchia rossa sul vertice nei maschi e solo sulla nuca nelle femmine. Si aggira per le foreste con un volo ondulato che preannuncia con i suoi versi rumorosi, ma è molto diffidente. Specie sedentaria, si arrampica sugli alberi meno agilmente degli altri picchi.
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VOCE
Un rumoroso “cri-cri-cri” quasi sghignazzante, ma melodico, oppure fischi e guaiti udibili anche a distanza.
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HABITAT
Foreste mature, soprattutto di conifere, ma anche in boschi misti e faggete, in montagna.
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ALIMENTAZIONE
Insetti che vivono nel legno e loro larve, formiche e vermi.
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RIPRODUZIONE
Maschio e femmina scavano il nido nei tronchi di alberi morti e covano per 12-17 giorni 4-6 uova bianche in fondo ad essi, senza lacuna imbottitura e, dopo la schiusa, si occupano dell’allevamento dei piccoli per 24-28 giorni. I giovani assumono l’abito da adulti in autunno.
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STATUS E CONSERVAZIONE
E’ presente in tutta l’Eurasia, con una distribuzione legata alla presenza delle foreste mature con grandi alberi. Questa specie risulta in decremento per la scomparsa dei boschi maturi con grandi alberi in cui il picchio nero scava i suoi nidi e anche a causa delle pratiche forestali che tendono ad eliminare gli alberi morti, fondamentali come siti riproduttivi e di alimentazione. In Italia il suo areale include l’Arco alpino e alcune popolazioni relitte dell’Appennino centro-meridionale.
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